MARTINA-NARDO 0-1, UNA FINALE DA SERIE C

Martina-Nardo uno spettacolo da categoria superiore

La maledizione delle finali continua a perseguitare il Martina. Ricordare tutte quelle nella nostra luminosa storia terminate con un risultato sfavorevole ai nostri colori, sarebbe un esercizio poco edificante per l’umore di chi come noi, appassionati tifosi, siamo chiamati a metabolizzarne un’altra. La finale play-off 23-24  se l’aggiudica, con merito, il Nardò, il Martina, non pervenuto dell’ultimo atto delude la carica dei suoi 4000  ma lo spettacolo  è da altre categorie. La imprevista sconfitta non può scalfire quello che è stato il favoloso cammino del Martina di Pizzulli. Purtroppo ancora una volta è mancata solo la ciliegina sulla torta di un campionato avvincente e appagante. La finale persa contro il Nardò non può passare un colpo di spugna a tutto quanto mostrato nella stagione straordinaria appena conclusa dal Martina di Soldano e Lacarbonara. Nardò cinico – Nel clima di festa, la tifoseria che esulta di più è però quella gemellata del Nardò dopo una gara giocata con più voglia di vincerla proprio dalla compagine di mister Costantino, poco incline a fare solo da sparring partner nel Tursi dove invece più plausibile sarebbe stata una conclusione più combattuta dai biancazzurri dopo una stagione-record. Una giornata memorabile quella della finale-play-off, una passerella di quelle non banali, uno spettacolo di tifo, passione e calore come questa città sa ostentare con orgoglio nei passaggi storici da tramandare agli annali. Il Martina capace di rispolverare un feeling avvinghiante, tornato di nuovo prepotente ed ammaliante, si è inceppato solo all’arrivo sulla vetta dopo una scalata che l’ha resa bella e ammiccante agli occhi di una tifoseria che ha rispolverato bandiere, sciarpe e numeri di tempi ormai lontani. Tempi che qualche miscredente frettolosamente e in modo irriverente ha definito, impossibili da ripetere. Il Martina e la sua tifoseria si sono mostrati pronti, perché no, ad un salto di categoria, lo stadio quello no, purtroppo, pur pervaso dal fascino del vestito colorato della festa indossato nella finalissima, ma questa è una storia vecchia. La società rilancia– la proprietà intanto, attraverso la voce del presidente Luciano Soldano, apparso amareggiato per l’epilogo arrendevole davanti a 4000 anime palpitanti di passione, si è detta motivata a riprovarci con più forza e convinzione a cominciare dalla prossima stagione che, a meno di poco probabili realizzabili sogni, sarà in serie D.

 

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